Simenon Georges - 1971 - Maigret e l’uomo solitario by Simenon Georges

autore:Simenon Georges [Simenon Georges]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Poliziesco
ISBN: 9788845970948
editore: Adelphi - gli Adelphi (Le inchieste di Maigret)
pubblicato: 2011-06-30T22:00:00+00:00

«Pronto! Il commissario Maigret?».

«Sì, signora».

La voce della giovane donna aveva perso l’aggressività che rivelava durante il loro primo incontro.

«Non so se ne vale la pena, ma se vuole passare da me nel primo pomeriggio le dirò quel poco che so. Più tardi devo portare fuori i bambini. Credo che mi sentirò più in pace con me stessa dopo aver parlato con lei...».

Maigret tornò a casa per pranzo. Sua moglie gli aveva preparato un coq au vin, uno dei suoi piatti preferiti, ma lui mangiò distrattamente, senza lasciarsi andare neppure a un complimento.

«Sei nervoso, vero?» azzardò la signora Maigret. «È dall’inizio dell’inchiesta che non sei del tuo solito umore. Sembra che ci sia qualcosa che ti irrita...».

«Sai bene che in ogni inchiesta c’è sempre un momento in cui perdo la fiducia in me stesso. Stavolta però è un continuo. Ho l’impressione di aver fatto un passo avanti e subito dopo mi accorgo che in realtà non ho fatto alcun progresso. Tieni conto che quel che sto cercando di ricostruire è successo in gran parte vent’anni fa... Oltretutto quel Marcel Vivien, l’uomo che è stato ucciso alle Halles, a volte mi ispira simpatia e altre volte mi risulta odioso...».

«Ne verrai fuori, vedrai».

«Per forza, in un modo o nell’altro. A proposito, dovrei andare dal giudice istruttore...».

Passò dal Quai des Orfèvres, e Torrence ritrovò il suo ruolo di autista.

«Les Halles? Montmartre?».

«Montmartre. Da Odette Delaveau, in rue Marcadet».

La giovane donna indossava un variopinto vestitino a fiori e aveva un aspetto particolarmente fresco.

«Prego, si accomodi».

Con ogni probabilità i bambini stavano facendo il riposino, dato che non erano in soggiorno e nemmeno si sentivano. E poi Odette Delaveau parlava a bassa voce.

«Avete scoperto l’indirizzo della ragazza?» chiese.

I giornali però non ne avevano ancora parlato. E Maigret preferiva tenere riservato ancora per un po’ quel risvolto dell’inchiesta. Chiese con falso candore: «Quale ragazza?».

Odette sorrise maliziosamente.

«Teme di esporsi, vero? Di me non si fida del tutto...».

«Non ha risposto alla mia domanda».

«La ragazza per la quale mio padre ci ha lasciate. Allora non ne sapevo niente. Mia madre non me ne ha mai parlato. Al contrario di quello che vuol far credere, era molto gelosa, e ha seguito più volte mio padre all’uscita dal lavoro.

«Perciò era al corrente della sua relazione già prima che lui ci lasciasse. Non gli diceva niente, ma aveva già cominciato a chiudersi in se stessa. E non è con me che, in seguito, si è confidata, anche se ormai ero abbastanza grande per capire.

«La cosa risale a parecchi anni fa, quando abitavo ancora con lei. Ho uno zio a Meaux, lo zio Charles, che aveva una grossa ditta di fertilizzanti, e passava a trovare mia madre ogni volta che veniva a Parigi. Quando siamo rimaste senza soldi e senza un sostegno, è stato lui, ne sono certa, a dare una mano a mia madre in attesa che riuscisse a guadagnarsi da vivere».

Maigret aveva caricato la pipa con un gesto automatico, ma non l’accendeva.

«Può pure fumare... Mio marito fuma sempre la sera davanti alla televisione...

«Un giorno ero in camera mia e la porta del soggiorno era rimasta socchiusa.

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